venerdì 7 novembre 2008

Quello che non ti ho cantato

avrai sorrisi sul tuo viso come ad agosto grilli e stelle
storie fotografate dentro un album rilegato in pelle
tuoni d'aerei supersonici che fanno alzar la testa
e il buio all'alba che si fa d'argento alla finestra
avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare
schiuma di cavalloni pazzi che s'inseguono nel mare
e pantaloni bianchi da tirare fuori che è già estate
un treno per l'America senza fermate
avrai due lacrime più dolci da seccare
un sole che si uccide e pescatori di telline
e neve di montagne e pioggia di colline
avrai un legnetto di cremino da succhiare
avrai una donna acerba e un giovane dolore
viali di foglie in fiamme ad incendiarti il cuore
avrai una sedia per posarti ore vuote come uova di cioccolato
ed un amico che ti avrà deluso tradito ingannato
avrai avrai avrai
il tuo tempo
per andar lontano
camminerai dimenticando
ti fermerai sognando
avrai avrai avrai
la stessa mia triste speranza
e sentirai di non avere amato mai abbastanza
se amore amore avrai
avrai parole nuove da cercare quando viene sera
e cento ponti da passare e far suonare la ringhiera
la prima sigaretta che ti fuma in bocca un po' di tosse
Natale di agrifoglio e candeline rosse
avrai un lavoro da sudare
mattini fradici di brividi e rugiada
giochi elettronici e sassi per la strada
avrai ricordi di ombrelli e chiavi da scordare
avrai carezze per parlare con i cani
e sarà sempre di domenica domani
e avrai discorsi chiusi dentro mani
che frugano le tasche della vita
ed una radio per sentire che la guerra è finita
avrai avrai avrai il tuo tempo per andar lontano
camminerai dimenticando
ti fermerai sognando
avrai avrai avrai la stessa mia triste speranza
e sentirai di non avere amato mai abbastanza
se amore amore amore avrai

Quello che non ti ho detto

Desidero e mi consumo.
Mi aggrappo con virulenta pervicacia a qualunque vana illusione che mi circonda e perfino alla squallida realtà che è intorno a me e soprattutto in me.
Ma il vero è subito manifesto,il manto intessuto con stupida accondiscendenza vero se stessa dalla mia mente si disvela da sè,come labile brina di primavera al nuovo astro solare.
E resta il vuoto.
Di nuovo.
E' un Caos primigenio,ma non ne uscirà un Destino o una dea Notte,nè un Titano;Gea ed Urano non saranno partoriti per poi ricongiungersi.
Solo un'immagine risalta.La tua.
Fotografia distorta da mille pensieri,eppure bella,bella e dolorosa perchè intangibile..
E restano i tuoi occhi tratteggiati da uno spirito nordico e il suono della voce che trafigge come mille pugnali gelidi e caldi al contempo......Il tuo corpo è l'eutanasia piu' dolce il tuo viso il mio paradiso perduto.
Se tu fossi Morte che la falce nera si abbatta con violenza,che il tuo respiro sia la mia ultima scia d'ossigeno,che le mie membra si contorcano e sul mio viso appaia il ghigno dell'ultimo dolore.
Ma non lo sei.
Sei Vita.
Anche se non lo sai.
So questo.
E so che desidero e mi consumo.